Chiesa “San Sebastiano Martire”

CHIESA PARROCCHIALE 

San Sebastiano Martire”

GUAMAGGIORE

La fabbrica della chiesa parrocchiale di Guamaggiore non dispone di fonti documentarie relative alla cronologia della sua fondazione, ma può essere inquadrata presumibilmente tra il 1651 e il 1654.

La scelta del luogo di fondazione, infatti, è strettamente legata a fatti storici risalenti al periodo compreso tra il 1651-55 e il 1681, quando gli abitanti di Gueymajori, che erano stanziati presso la chiesa romanica di San Pietro (XII sec), furono colpiti dall’epidemia di peste che investì tutta l’Europa (quella di cui parla Manzoni ne “I promessi sposi”).

In queste circostanze ebbe origine l’attuale abitato di Guamaggiore che, secondo la tipologia tradizionale della Trexenta, si è sviluppato radialmente intorno alla Chiesa parrocchiale.

Infatti, una volta cessato il morbo, i superstiti della pestilenza abbandonarono le antiche abitazioni site su una piccola altura ed edificarono più a valle il nuovo santuario, dedicandolo al martire Sebastiano che, secondo la tradizione, era stato invocato nell’orrore della morte con preghiere di penitenza ed aveva allontanato il morbo .

Ancora oggi San Sebastiano è profondamente venerato dagli abitanti di Guamaggiore che ogni anno in suo onore celebrano due feste solenni:

  • il 20 gennaio (= festa dedicata al santo dal calendario della liturgia cattolica), oltre che con l’accensione del tradizionale falò, la devozione popolare si esprime attraverso le varie celebrazioni religiose (in particolare, l’offerta de “sa matta”);

  • il 5 maggio (= festa dedicata dai guamaggioresi a San Sebastiano in memoria della dedicazione della chiesa parrocchiale), ai riti liturgici si affianca una caratteristica sagra popolare, detta “is carrus a monti“.

La chiesa parrocchiale occupa dunque una posizione baricentrica (= centrale) all’interno del centro storico di Guamaggiore ed è considerata l’edificio di culto più rappresentativo del paese.

L’esterno dell’edificio mostra un prospetto principale segnato da una semplice facciata tripartita orizzontalmente e verticalmente, a cui si addossa, sul lato sinistro, una torre campanaria a pianta quadrata tripartita da due cornici.

La parte superiore del campanile termina con una lanterna ottagonale senza aperture che sovrasta il vano delle campane illuminato da quattro monòfore a tutto sesto.

La parte inferiore della torre presenta in alto una piccola finestra monòfora.

Il piano di facciata, caratterizzato da uno stile di impronta classicista, risulta arricchito da semplici decorazioni, come cornici e riquadri.

Nell’ordine inferiore si apre un portale architravato e incorniciato da due paraste (la parasta è un elemento architettonico strutturale verticale (pilastro) inglobato in una parete, dalla quale sporge solo leggermente) laterali in pietra sormontate da capitelli ionici.

Una finestra inscritta in un’ampia lunetta caratterizza l’ordine superiore.

Il prospetto termina con un timpano triangolare sormontato da una croce e circoscritto da una serie di cornici variamente aggettanti (= in risalto).

L‘interno, impostato su un vasto ambiente a pianta rettangolare, ospita cinque cappelle ricche di marmi, rispettivamente dedicate a San Francesco, alla Madonna del Rosario, al Battistero, all’Immacolata e al Cuore di Gesù.

La chiesa di San Sebastiano è caratterizzata dalla presenza di numerosi marmi policromi nel presbiterio (altare), dove si trova una gemma pendula in arenaria scolpita, anch’essa riferibile al primo impianto.

Interamente realizzati in marmo sono l’altare maggiore e la balaustrata circolare (che lo delimita) e le cappelle laterali (interessante l’antico fonte battesimale nella prima a destra).

Le cappelle centrali risultano di più antica costruzione: quella dell’Immacolata (che custodisce i simboli del martirio) era infatti l’originaria cappella votiva.

Di pregevole valore artistico e di elegante gusto estetico risultano l’ambone e l’altarino, entrambi ricavati dall’antico pulpito in legno policromo.

Nel coro si conserva un antichissimo organo a canne.

Numerose sono le opere scultoree di cui la parrocchia si vanta, fra le quali le statue lignee di San Sebastiano martire, di Cristo Crocifisso, di Cristo Redentore e di San Francesco d’Assisi, tutte attribuite al noto scultore sardo Giuseppe Antonio Lonis.

La Chiesa conserva arredi di pregio, realizzati in marmo e in legno, molti dei quali ascrivibili alla realizzazione del primo impianto, come il lavabo in pietra della sacrestia, decorato con figure angeliche e fantastiche, che riporta un’iscrizione datata 1678.

Tra gli arredi lignei si segnala la bussola in legno intagliato dell’atrio, di ambito artigianale sardo, riferibile alla fine del XVIII e inizio XIX secolo

La chiesa parrocchiale prospetta sulla piazza intitolata a “Don Eugenio Pisano”, che è stato stimato e amato parroco di Guamaggiore dal 1961 al 1995.

In questa piazza sorge anche il vecchio Oratorio delle Anime.